Alta via 1 delle Dolomiti
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L'Alta Via delle Dolomiti n.1 attraversa da nord a sud parte delle Dolomiti Venete (propriamente dette e conosciute come Dolomiti Orientali o Dolomiti Bellunesi). Essa si origina al Lago di Bràies, in Provincia di Bolzano, e rimane in questa provincia durante le prime tre tappe proposte, cioè fino all'Alpe di Lagazuòi, dove rientra in Provincia di Belluno e vi rimane per tutto il percorso. Il percorso si snoda per 125 km con 7300 metri di dislivello positivi e 8400 m di dislivello negativi.
Lago di Braies - Rifugio Biella
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3:30 h

Lago di Braies (1494 m) - Rif. Biella (2327 m)

Dal maestoso hotel sulla sponda del Lago di Braies si prende verso sud la stradina che costeggia la sponda occidentale del lago. In corrispondenza di una piccola insenatura si continua a costeggiare la riva, seguendo il sentiero n. 1. Poco dopo questo lascia il lago per proseguire a sud, cominciando a salire per la valle che costeggia le pendici della Croda del Becco. Risalita la valletta, circondati da pini mughi, si incontra il primo salto di roccia che si supera con una serie di piccoli tornanti. Si giunge così nella parte superiore della valle. Incontrato sulla sinistra il sentiero n. 4 si tiene sulla destra il sentiero n. 1 che risale una rampa boscosa fino a un pianoro aperto. Ancora un altro tratto roccioso e ci si unisce al sentiero n. 3. Continuando tra grossi massi si giunge alla Forcella Sora Forno (2388 m). Scendendo brevemente si arriva al Rifugio Biella.

Attrazioni nei dintorni: Croda del Becco
Rifugio Biella - Rifugio Sennes
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1:00 h

Rif. Biella (2327 m) - Rif. Sennes (2126 m)

Lasciato il Rif. Biella si percorre per circa 1 km la strada sterrata (segnavia 6-23) verso ovest fino a scendere a quota 2260 m. Da qui le alternative sono due: A) si segue il segnavia 6A verso sudovest fino a raggiungere un'ampia dorsale. Attraversando una serie di avvallamenti erbosi si raggiunge presto la conca sulla quale sorge il Rifugio Sennes con l'omonimo lago; B) si piega verso sudest mantenendo il sentiero n. 6 per circa 3 km.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Munt de Sennes
Rifugio Sennes - Rifugio Pederù
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1:30 h

Rif. Sennes (2126 m) - Rif. Pederù (1545 m)

Lasciandoci alle spalle il laghetto di Sennes si scende a sud per la strada sterrata n. 7. Al bivio si abbandona la prosecuzione del sentiero n. 7 per il Rif. Fodara Vedla e ci si mantiene a destre, sulla strada sterrata che da ora è contrassegnata dalla numerazione 7A. Continuando sempre sul 7A, dopo alcuni tornanti, si ritrova il sentiero n. 7, stavolta proveniente dal Fodara Vedla. Seguendo nuovamente il segnavia 7 ci si dirige a Ovest verso il Rifugio Pederù, che si raggiunge in pochi minuti.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Fodara Vedla
Rifugio Pederù - Rifugio Fanes
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2:00 h

Rif. Pederù (1545 m) - Rif. Fanes (2060 m)

Dal Rif. Pederù si tiene verso sud il sentiero n. 7, che si mantiene qualche metro sopra la strada sterrata. Il paesaggio è a tratti lunare e desolato, ma i laghetti e le cime colorate offrono un panorama unico. Il sentiero risale per un centinaio di metri verso ovest arrivando a quota 2000 per poi virare a sud. Si incontra quindi il bivio per il Rifugio Lavarella da dove, mantenendo la sinistra, si giunge brevemente al Rifugio Fanes.

ospitalità nei dintorni: Rifugio Lavarella
Rifugio Fanes - Rifugio Lagazuoi
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5:00 h

Rif. Fanes (2060 m) - Rif. Lagazuoi (2752 m)

Dal rifugio Fanes si prende verso sud la strada sterrata n. 11 che dopo pochi tornanti porta al pianoro che ospita il Lago di Limo. Attraversando pascoli e bassa vegetazione, la strada bianca conduce presto alla Malga Fanes Grande. Si continua per il sentiero n. 11 e poco prima che finisca la strada sterrata si imbocca sulla sinistra il sentiero n. 20B. Questo sale deciso fino alla Forcella del Lago (2486 m) per poi ridiscendere su un ghiaione fino al Lago del Lagazuoi, in ambiente davvero incantevole. Si costeggia il lago su comoda traccia e si prosegue sul sentiero n. 20 che attraversa un vasto altipiano roccioso. Il sentiero sale fino a raggiungere la Forcella Lagazuoi (2573 m) e da qui inizia l’ultima rampa che porta al Rifugio Lagazuoi.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Scotoni
Rifugio Lagazuoi - Rifugio Dibona
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2:30 h

Rif. Lagazuoi (2752 m ) - Rif. Dibona (2083 m)

Dal rifugio si ritorna alla Forcella Lagazuoi e si imbocca verso est il sentiero n. 401. Raggiunta la Forcella Travenanzes (2507 m) si segue il sentiero n. 401-402 in direzione nordest. In breve, al bivio si tiene il n. 402 per poi giungere alla Forcella Col dei Bos (2331 m). Si prende verso sud il sentiero n. 402-404 per deviare poco dopo verso est (n. 404) alle pendici del Castelletto. Costeggiando la parete meridionale della Tofana di Rozes si prosegue fino all’incontro con il sentiero n. 403 che deviando a sud scende fino a raggiungere il Rifugio Dibona.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Giussani
Attrazioni nei dintorni: cima Tofana di Rozes
Rifugio Dibona - Rifugio Scoiattoli
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2:00 h

Rif. Dibona (2083 m) - Rif. Scoiattoli (2235 m)

Dal Rifugio Dibona si torna indietro per la stradina n. 403 e si prende il sentiero n. 412 che riporta a sudovest immettendosi, solo per un breve tratto, in una strada militare. Lasciata questa si prosegue sempre sullo stesso sentiero n. 412 fino a raggiungere la strada statale. Si costeggia la carreggiata in discesa, per 300 metri circa, e in corrispondenza di un’ampia curva si imbocca il sentiero n. 440 verso sud. La traccia sale ripida per boschi e si apre verso lo spettacolare scenario tra l’Averau e le 5 Torri. Qui incontriamo la stradina n. 439 che ci porta in breve al Rifugio Scoiattoli.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Cinque Torri
Rifugio Scoiattoli - Rifugio Averau
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0:45 h

Rif. Scoiattoli (2235 m) - Rif. Averau (2416 m)

Dal Rif. Scoiattoli si ripercorre la stradina n. 439 che ci riporta sul sentiero n. 440. La traccia ci porta in leggera salita sino alla Forcella Nuvolau (2413 m) dove sorge il Rifugio Averau.

Attrazioni nei dintorni: Ferrata dell’Averau
Rifugio Averau - Rifugio Nuvolau
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0:30 h

Rif. Averau (2416 m) - Rif. Nuvolau (2575 m)

Da Forcella Nuvolau si prende il sentiero n. 439 che sale lungo il dosso inclinato della montagna fino alla sommità del Monte Nuvolau, dove sorge l’omonimo Rifugio Nuvolau e da dove si può godere di un panorama a 360 gradi sulle Dolomiti. Dalle Tofane alla Marmolada passando per Cristallo, Sorapiss, Lastoi de Formin, Pelmo e Civetta.
Rifugio Nuvolau - Rifugio Passo Giau
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1:15 h

Rif. Nuvolau (2575 m) - Rif. Passo Giau (2236 m)

Per evitare la ferrata Ra Gusela, dal Rifugio Nuvolau si ritorna sulla traccia n. 439. Invece di scendere verso il rifugio Averau si segue la strada forestale in direzione nord est, verso il Rifugio Cinque Torri. Superato il Rifugio Scoiattoli si prende a destra il sentiero n. 443, che scende verso sud costeggiando la parete orientale del massiccio del Nuvolau, tra saliscendi che tagliano i piccoli ruscelli di scolo del fianco della montagna. Il sentiero attraversa un paesaggio suggestivo, fatto di grandi massi e anfiteatri morenici, chiusi tra la Ra Gusela e il Beco De Ra Marogna. Si incontra quindi, sulla destra, il sentiero n. 438 che scende dal rifugio Nuvolau attraverso la via ferrata. Ora il panorama è più ampio e spazia fino alla conca di Cortina verso est, mentre verso sud si possono ammirare gli imponenti Lastoi de Formin che sovrastano il Rifugio Passo Giau, al quale si arriva dopo poco.

Attrazioni nei dintorni: Ferrata Ra Gusela

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Malga Giau
Rifugio Passo Giau - Rifugio Città di Fiume
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3:15 h

Rif. Passo Giau (2236 m) - Rif. Città di Fiume (1918 m)

Dal passo Giau si prende a sud est, oltre la strada, il sentiero n. 436 che conduce a Forcella di Zonia. Da qui si prosegue sempre verso sud est verso Forcella de Col Piombin (2239 m), situata tra l’omonimo monte e il massiccio del monte Cernera. Ci si inoltra, quindi, nella Val Cernera che, con una comoda salita, ci porta all’ampia Forcella Giau (2360 m). Si costeggiano, verso est, i monumentali Lastoi de Formin, passando non lontano dal limpido e suggestivo Lago delle Baste e dal luogo di rinvenimento della sepoltura mesolitica dell’Uomo di Mondeval. Oltrepassato lo Spiz de Mondeval avremo, alla nostra sinistra, il ripido ghiaione che scende da Forcella de Formin, sovrastato da Cima Ambrizzola e dalla Croda da Lago. Proseguendo sempre a est, il sentiero n. 436 ci porta con una breve salita a Forcella Ambrizzola (2277 m), che offre un colpo d’occhio verso nord della valletta che ospita il Rifugio Croda da Lago, situato sulla riva del Lago de Federa. Da Forcella Ambrizzola si continua a sud sempre sul sentiero n. 436 che in breve ci porta a Forcella Col Duro (2293 m) aggirando il Beco de Mezodì. Ora si scende, tra massi e pascoli, fino a Casera Prendera. Qui si abbandona il sentiero n. 436 che scende a S. Vito di Cadore passando sotto alle Rocchette, e si segue la traccia n. 458 verso sud, che ci porta a Forcella Roan (1999 m). Il segnavia si modifica nuovamente e il sentiero da seguire è il n. 467, che, praticamente in quota, costeggia a ovest il Col de la Puina. In breve, il paesaggio si apre sulla parete nord del Pelmo e si scorge poco più in basso rispetto al sentiero, il Rifugio Città di Fiume, che si raggiunge in pochi minuti.

Ospitalità nei dintorni: Rifugio Croda da Lago
Attrazioni nei dintorni: lago delle Baste, sepoltura mesolitica, lago di Federa

Possibilità di uscita: Rifugio Città di Fiume → S. Vito di Cadore → Dolomitibus
Possibilità di uscita: Rifugio Città di Fiume → Pescul → Dolomitibus
Rifugio Città di Fiume - Rifugio Coldai (Variante Bassa)
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4:30 h

Rif. Città di Fiume (1918 m) - Rif. Passo Staulanza (1783 m) - 1:30 h

Dal Rifugio Città di Fiume si prende per un brevissimo tratto di discesa la strada forestale, fino a giungere al primo tornante. Da qui si segue il segnavia n. 472, verso Passo Staulanza. Il sentiero si inoltra nel bosco e, in discesa, porta presto ad attraversare il lungo ghiaione che scende dalla Val d’Arcia, sovrastato dalla Fessura che divide il Pelmo dal Pelmetto. Si ritorna quindi nel bosco, risalendo brevemente, prima di ridiscendere per arrivare al Rifugio Passo Staulanza.

Possibilità di uscita: Staulanza → Dolomitibus

Rif. Passo Staulanza (1783 m) - Rif. Coldai (2132 m) - 3:00 h

Dal Rifugio Passo Staulanza si prende la statale verso sud ovest. Dopo meno di un chilometro, in corrispondenza di un tornante, si segue una strada sulla destra, segnavia n. 568. Al bivio successivo si tiene la sinistra, dirigendosi verso Casera Vescovà o Bela Mont. Lasciata la strada, si prende il sentiero n. 561. Questo sale deciso e ricollega a una strada forestale che si percorre brevemente per poi distaccarsene per seguire il sentiero che, verso ovest, conduce alla Forcella Alleghe e a Casera Pioda, a 1816 m. Da Casera Pioda si prende la mulattiera segnata col n. 556 che, in meno di un’ora, porta al Rifugio Coldai.

Possibilità di uscita: Rif. Coldai → Col dei Baldi → Alleghe → Dolomitibus
Rifugio Città di Fiume - Rifugio Coldai (Variante Alta)
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7:30 h

Rif. Città di Fiume (1918 m) - Rif. Venezia (1947 m) - 3:30h

Dal Rifugio Città di Fiume si prende il sentiero n. 480 che porta alla Forcella Forada (1977 m). Da qui si segue verso sud ovest, sempre sul n. 480, il sentiero denominato “Flaibani”. Questo conduce in breve tempo all’attacco di un ripido canalone sulla sinistra. Percorrendo il canalone si tiene sempre la sinistra, fino a incontrare un breve tratto di roccia attrezzato con cavo d’acciaio che permette di arrivare a una comoda traccia attraverso pascoli d’alta quota. Si sale ancora, fino alla spalla erbosa che si origina dalla Cima Forada e che ci dona una vista da est a ovest della Val d’Arcia. Puntando a est, si percorre il sentiero che costeggia la parte nord della valle e, con un’ultima faticosa salita, si arriva alla forcella, a quota 2476 m. Dalla Forcella Val d’Arcia si scende a sud est per un ripido ghiaione, dove è consigliabile, specialmente in caso di nuvole basse, tenere la destra per non perdere la cengia che porta a una sella che ospita un evidente spuntone roccioso. Da qui si tagliano le colate ghiaiose che scendono dalla Forca Rossa e, in direzione sud, si raggiunge il Rifugio Venezia.

Possibilità di uscita: Rif. Venezia → S. Vito / Borca di Cadore → Dolomitibus

Rif. Venezia (1947 m) - Palafavera (1507 m) - 2:00 h

Dal Rifugio Venezia si sale moderatamente verso il Passo di Rutorto, sul sentiero n. 472. Da qui si prosegue a sud ovest, lambendo le imponenti pareti della spalla sud del Pelmo. Verso ovest, si costeggia quasi in quota anche la parte meridionale del Pelmetto. Si prende quindi, verso nord ovest, il segnavia n. 474. La discesa ci fa perdere circa 300 metri di quota e ci conduce in località Palafavera, dove si trovano il Rifugio Palafavera e il Rifugio Monte Pelmo.

Possibilità di uscita: Palafavera → Dolomitibus Attrazioni nei dintorni: orme dei dinosauri

Palafavera (1507) - Rif. Coldai (2132 m ) - 2:00 h

Dalla Statale si prende, di fronte al camping di Palafavera, la strada militare n. 564, che porta a Casera Pioda, a quota 1816 m. Da qui si segue la mulattiera segnata col n. 556 che, in meno di un’ora, porta al Rifugio Coldai.

Possibilità di uscita: Rif. Coldai → Col dei Baldi → Alleghe → Dolomitibus

Rifugio Coldai - Rifugio Tissi
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2:00 h

Rif. Coldai (2132 m) - Rif. Tissi (2250 m)

Dal Rif. Coldai ci si dirige verso ovest lungo il sentiero n. 556 che sale in breve alla Forcella Coldai (2191 m), per poi scendere sul versante opposto fino al Lago Coldai. Costeggiando il lago sulla riva occidentale si percorre il sentiero n. 560 che sale alla Forcella Col Negro (2203 m). Da qui il sentiero scende leggermente in Val Civetta per poi risalire fino a Forcella di Col Rean. Poco prima della forcella sulla destra si prende il sentiero n. 563 che conduce, con una breve salita, al Rifugio Tissi. Dal rifugio si gode di una splendida vista sul Lago di Alleghe e sull’immensa parete nord della Civetta.
Rifugio Tissi - Rifugio Vazzoler
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2:00 h

Rif. Tissi (2250 m) - Rif. Vazzoler (1714 m)

Dal Rifugio Tissi si ritorna alla Forcella di Col Rean (2107 m) per riprendere il sentiero n.560 verso sud ovest. Ci si abbassa leggermente al cospetto delle vette che formano la lunga dorsale sudoccidentale della Civetta. Lungo il sentiero si sale poi fino a Sella di Pelsa (1914 m) con incantevole vista sui Cantoni di Pelsa. Il sentiero continua lungo il Pian di Pelsa, sotto l’imponente Torre Venezia, fino a giungere in prossimità di un alpeggio. La stradina n.560 prosegue in discesa nel bosco un bosco per poi raggiungere la radura dove sorge il Rifugio Vazzoler.

Possibilità di uscita: Rif. Vazzoler → Capanna Trieste → Listolade → Dolomitibus
Rifugio Vazzoler - Rifugio Carestiato
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4:00 h 550 m 430 m 8 km

Rif. Vazzoler (1714 m) - Rif. Carestiato (1834 m)

Lasciato il Rifugio Vazzoler si percorre la strada n. 555 che all’inizio punta verso nord ma successivamente devia bruscamente ad est, conducendo al cospetto della Torre Trieste. Si continua a scendere per la strada bianca e, in corrispondenza del tornante a quota 1430 m, si prende a sinistra (sud) il sentiero n.554, passando tra mughi e ghiaioni. Sempre in direzione sud si comincia a salire tagliando il ghiaione e raggiungendo così la Forcella Col de l’Orso (1700 m). Si prosegue poi a ridosso delle rocce fino alla Forcella del Camp (1933 m). Continuando a seguire il segnavia n.554 si avanza costeggiando quasi in piano le pendici meridionali della Moiazza per poi arrivare al Rifugio Carestiato.
Rifugio Carestiato - Passo Duràn
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0:45 h 0 m 250 m 3 km

Rif. Carestiato (1834 m) - Passo Duràn (1600 m)

Dal Rifugio si segue la strada sterrata che porta il numero 549. Attraversati dei bei pascoli con leggeri saliscendi, si lascia la stradina e si prende a sud est il sentiero (sempre n. 549) che scende verso il passo Duràn e che ci conduce al Rifugio Passo Duràn "C.Tomè" ed al Rifugio S. Sebastiano.

Possibilità di uscita: Passo Duran → Forno di Zoldo → Dolomitibus
Possibilità di uscita: Passo Duran → Agordo → Dolomitibus
Passo Duràn - Rifugio Pramperet
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4:15 h 450 m 200 m 11 km

Passo Duran (1600 m) - Rif. Pramperet (1856 m)

Dal Passo Duràn si percorre la strada statale 347 verso sud per circa un chilometro e mezzo fino all’ampia ansa dove parte il sentiero n. 543. In breve si sale a Forcella Dagarei (1620 m) da dove si costeggiano le pareti meridionali del Tamer, rimanendo più o meno in quota. Si devia poi verso sud costeggiando in leggera salita il versante occidentale del Castello di Moschesin fino alla Malga del Moschesin (1800 m). Poco oltre la malga si entra nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, quindi si sale a Forcella del Moschesin (1940 m). Il sentiero n. 543 prosegue scendendo sotto le Cime de le Balanzole, e ci conduce verso l’ampio ripiano prativo del Pra de la Vedova dove sorge il Rifugio Pramperet, proprio sotto la Cima di Pramperet.

Possibilità di uscita: Rif. Pramperet → Malga Pramper → Forno di Zoldo → Dolomitibus
Rifugio Pramperet - Rifugio Pian de Fontana
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3:00 h 550 m 800 m 6 km

Rif. Pramperet (1856 m) - Rif. Pian de Fontana (1632 m)

Lasciato il Rifugio Pramperet si ritorna indietro verso ovest e al primo bivio si prende a sinistra il sentiero n. 514 che con un lungo traverso verso sud sale fino alla Portela del Piazedel (2097 m). Puntando ancora verso sud si entra in una zona selvaggia, dall’aspetto quasi lunare, e la si attraversa salendo in direzione delle Cime de Zità. Aggirando la Cima di Mezzo si raggiunge la Forcella de Zità sud (2395 m). Qui la vista si apre sui sottostanti Van de Zità, conche selvagge dall’aspetto lunare. Poco dopo si comincia a scendere nel solitario Van de Zità de Fora, dominato dalla parete nord orientale del Talvena. Sempre seguendo il sentiero n. 514 si scende ulteriormente con ripide serpentine per l’ultimo tratto di percorso che arriva al Rifugio Pian de Fontana.

Possibilità di uscita: Rif. Pian de Fontana → Val del grisol → Soffranco → Dolomitibus
Possibilità di uscita: Rif. Pian de Fontana → Rif. Bianchet → La Muda → Dolomitibus
Ospitalità nei dintorni: Rifugio Bianchet
Rifugio Pian de Fontana - Rifugio 7° Alpini
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7:00 h

Rif. Pian de Fontana (1632 m) - Rif. 7° Alpini (1502 m)

Dal Rifugio si prende il sentiero n. 514 che si abbassa deciso per poi risalire fino alla Forcella La Varetta (1704 m). Si prosegue verso sud rimanendo alti sulla Val Vescovà, per poi scendere ulteriormente fino a incontrare il sentiero che sale dal Rifugio Bianchet. Raggiunti i Casonet de Nerville si risale il lungo e stretto vallone che in alto è chiuso dalla Forcella del Marmol (2262 m) tra i massicci della Schiara e del Pelf. Dal valico si seguono i segnali e si sale inizialmente sulla destra per roccette, poi per una serie di cenge attrezzate e camini, fino a un bivio dove verso destra è indicata la via di salita alla Schiara. Dal bivio ci si abbassa sul versante sud della montagna dove con un ultimo tratto attrezzato si raggiunge il bivacco del Marmol (2266 m). La discesa al Rifugio 7° Alpini prevede di percorrere la Ferrata del Marmol lungo il sentiero n. 514. Si tratta di un percorso adatto solo a escursionisti esperti con attrezzatura (EEA) che si sviluppa su un dislivello di 500 metri. Seguendo le corde fisse si scende attraverso canali, camini, cenge e scalette fino a innestarsi nella Ferrata Zacchi (sentiero n.503), che si percorre in discesa fino a giungere alla base della parete. Da qui si scende comodamente al Rifugio 7° Alpini seguendo il segnavia n. 503-514.

Ospitalità nei dintorni: Bivacco del Marmol (2266 m)
Rifugio 7° Alpini - Belluno
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4:00 h

Rif. 7° Alpini (1502 m) - Belluno

Dal rifugio si segue il sentiero n. 501 verso sud percorrendo alcuni tornanti in discesa fino ad entrare nella Val d’Ardo, percorsa dall’omonimo torrente che forma alcune graziose cascatelle. In località Mariano (681 m) si attraversa il torrente e la traccia n. 501 diventa una mulattiera che prima sale leggermente e poi scende fino a Case Bortot (694 m), da dove inizia la strada asfaltata. Raggiunta la frazione di Bolzano Bellunese 498 m) si può raggiungere Belluno con un autobus di linea o con un ulteriore tratto di 4 km di strada asfaltata.